La Corte di Cassazione ha parlato chiaro: i vaccini non hanno alcun nesso con l’autismo. Interpellando i periti chiamati a rispondere su questo presunto legame, la Corte Suprema, tramite sentenza n.12427 del 16 giugno scorso, ha respinto così la richiesta di risarcimento danno avanzata dai genitori di un bambino affetto da un disturbo dello sviluppo neurobiologico. I genitori si erano presentati dinanzi ai giudici con la certezza che il disturbo del figlio fosse la diretta conseguenza del vaccino contro rosolia e morbillo a cui il ragazzo era stato sottoposto anni prima.
Ma nulla di fatto. La Cassazione ha preferito propendere verso quello che la scienza medica sta provando ad urlare a grande voce ultimamente, ovverosia che tra vaccini e autismo non c’è alcun legame che possa quanto meno dirsi provato a livello scientifico.
L’orientamento della Corte, però, si muove in controtendenza rispetto all’indirizzo intrapreso da alcuni Tribunali che invece avevano aperto alla richiesta dei genitori condannando il Ministero della Salute a risarcire i genitori dei bambini affetti da autismo con un indennizzo da erogare tramite assegno reversibile della durata di 15 anni. A tale assegno, sostenevano poi i giudici, se ne sarebbe dovuto aggiungere un altro, una tantum, pari ad una somma aggiuntiva del 30%.
In Italia effettivamente c’è una legge (la 210 del ’92) che prevede un risarcimento danni a favore dei soggetti danneggiati da complicanze irreversibili. Complicanze, a loro volta contratte a causa di trasfusioni o di vaccinazioni obbligatorie. Ma evidentemente i periti chiamati a dire la loro hanno convinto la Cassazione circa il fatto che in questo specifico caso non ci fosse un nesso evidente.
E questo – come forse abbiamo già avuto modo di constatare – è un tema molto scottante in Italia, un tema che esula il mero discorso del risarcimento o del non risarcimento: ultimamente si è creata grande attenzione intorno alla possibilità che le vaccinazioni facciano male, tanto è vero che nel tempo si è andato creando una sorta di “movimento” anti-vaccini (la cui propaganda ha già provocato la morte di diversi bambini che non sono appunto stati vaccinati per pertosse, rosolia, morbillo e parotite).