Il sonno del neonato non è affatto uguale a quello dell’adulto. Si tratta di un fenomeno molto complesso che, ad oggi, è tutt’ora oggetto di studi. Se c’è una cosa che tutti sappiamo è che l’arrivo del neonato scombussola soprattutto il riposo di mamma e papà perché irrompe con il pianto per varie volte durante la notte causando non pochi disagi.
I neonati dormono tantissimo!
Eppure si stima che i primi mesi di vita siano quelli durante i quali trascorriamo circa l’80% del tempo dormendo, qualcosa come 15-20 ore al giorno. L’argomento del sonno neonato è complesso e richiede adeguata preparazione prima che il piccolo arrivi nelle nostre vite.
Per prima cosa non dobbiamo preoccuparci se abbiamo l’impressione che il neonato dorma troppo perché, salvo rari casi, è una cosa piuttosto normale. Il sonno dei bambini, infatti, influisce sulla crescita, sulla memoria e su tutto ciò che vivono quando sono svegli. Per di più il sonno va a stimolare l’ormone della crescita e rafforza il sistema immunitario aiutando l’organismo a rimuovere le tossine accumulate da sveglio.
La fase REM è molto lunga
Ecco perché 15 ore di sonno possono anche arrivare a 20 giornaliere ma queste, come molti genitori sanno già, vengono distribuite su cicli della durata che va dai 90 ai 120 minuti. Pertanto il sonno del neonato è discontinuo e, nonostante questo, ognuno di essi attraversa precise fasi simili a quelle dell’adulto. Anche i neonati vivono la fase REM e quella non-REM solo che la prima copre il 50% delle ore di sonno per i primi mesi. Quando il bambino raggiunge i 6 anni la fase REM coprirà circa il 20% del riposo.
I micro risvegli
Un altro aspetto interessante è quello dei micro-risvegli ai quali tutti siamo soggetti ma, magari, non ci facciamo molto caso. Il neonato vive tantissimi micro-risvegli, molto più degli adulti, solo che non è in grado o abituato a riaddormentarsi da solo. Ecco perché di tanto in tanto chiedono attenzioni o sono spaventati dall’assenza della figura genitoriale. Questa reazione non ci deve snervare perché è perfettamente normale e si tratta di un impulso che provano anche i cuccioli come primo meccanismo di difesa dai predatori quando mamma non c’è.
Quando i risvegli aumentano il piccolo vivrà quella che è nota come “regressione del sonno” e che corrisponde con l’aumento dell’autonomia, gli scatti dello sviluppo psicomotorio, i primi dentini, l’ansia da separazione o altri eventi. Tra questi figurano anche l’inserimento a scuola, l’arrivo di fratelli e sorelle, il ritorno al lavoro della mamma e altri cambiamenti della routine familiare.
Affronta i primi mesi serenamente
Per vivere al meglio i primi mesi di vita è importante accettare che il neonato ci sveglierà di continuo e che non lo fa per capriccio. Per aiutarlo ad imparare il piacere di riposare è importante seguire rituali serali che si ripetono prima della nanna e, soprattutto, non aspettare che il piccolo sia esausto per portarlo a letto.
Il luogo di riposo deve essere il letto e non il divano, il lettone o qualsiasi altro posto domestico per non creare confusione. Infine per evitare problemi notturni è importante trascorrere tempo di qualità durante il giorno in modo tale che il distacco notturno non sia vissuto con ansia, timore o terrore.