Una donna in gravidanza deve seguire un particolare regime alimentare. Da un lato è infatti importante introdurre nell’alimentazione quotidiana tutti i nutrienti necessari al proprio benessere e al corretto sviluppo del feto. Dall’altro lato i diversi cambiamenti ormonali cui la donna va incontro portano ad una minore protezione da parte del sistema immunitario.
Un sistema immunitario meno efficiente
Ogni giorno il nostro corpo incontra diverse tipologie di agenti patogeni; si va dai batteri ai più comuni virus, come ad esempio quello dell’influenza, fino a diversi protozoi, che vivono nel cibo o anche sugli oggetti di uso quotidiano. Una persona sana, senza problemi di salute, non subisce in genere alcun danno dall’incontro con tuti questi agenti patogeni, salvo in casi abbastanza rari. Del resto molti batteri e protozoi non solo vengono debellati rapidamente da un sistema immunitario perfettamente funzionante ma anche nel caso in cui riescano a svilupparsi all’interno di un organismo portano a problematiche minori, come ad esempio un leggero mal di pancia, o una giornata di febbre leggera. Il sistema immunitario infatti si attiva subito e agisce efficacemente per debellare il batterio o il protozoo, praticamente quasi senza cause evidenti per l’ospite. Quando una donna è in dolce attesa invece la questione si complica; prima di tutto perché il suo sistema immunitario non la protegge in modo adeguato, a causa degli ormoni in circolo nel sangue. Oltre a questo numerosi agenti patogeni possono essere trasmessi al feto, portando a diverse problematiche che possono facilmente sfociare nell’aborto, o in importanti malformazioni. L’alimentazione in gravidanza quindi deve considerare anche il delicato equilibrio che si instaura tra l’organismo della madre e quello del feto in via di sviluppo. Per altro anche tutti coloro che hanno un’età avanzata o inferiore ai 3 anni, o un sistema immunitario compromesso, dovrebbero seguire una dieta simile a quella delle donne in gravidanza, per varietà di alimenti.
Lo stracchino e i formaggi freschi in gravidanza
Alcuni tipi di formaggio possono essere un ottimo terreno di coltura per un pericoloso batterio, la Listeria monocytogenes. Questo batterio può essere presente nel latte crudo, con cui si producono numerosi formaggi tipici della tradizione italiana. A partire ad esempio dal parmigiano, per arrivare fino allo stracchino o alla mozzarella. Nei formaggi duri e stagionati, come il parmigiano o il pecorino, la listeria non attecchisce, perché la consistenza della pasta del formaggio e la quasi totale assenza di acqua porta alla morte degli eventuali batteri presenti all’inizio del periodo di stagionatura. I diversi mesi in cui il formaggio viene conservato in apposite stanze di stagionatura lo rendono del tutto sicuro. Per quanto riguarda invece stracchini, formaggi a pasta spalmabile, mozzarelle, ricotta, se preparati con latte crudo sono tutti a rischio listeria, quindi vanno totalmente esclusi dalla dieta della donna gravida. A meno di non trovare prodotti che siano preparati con latte pastorizzato: la pastorizzazione porta il latte a temperature tali da distruggere qualsiasi batterio in esso presente. Anche i formaggi erborinati, con crosta fiorita o ricoperti da muffe, andrebbero evitati, perché i metodi che portano al formarsi delle muffe presenti nel formaggio potrebbero favorire lo sviluppo della listeria.
Altri alimenti “vietati”
In linea generale sono vari gli alimenti che potrebbero risultare dannosi per il feto e per la donna in gravidanza. Come abbiamo visto per lo stracchino, il problema non è l’alimento in sé, quanto piuttosto la possibile presenza di batteri o di protozoi. Qualsiasi alimento che contenga latte crudo non pastorizzato andrebbe prima cotto, per eliminare eventuali batteri. Quindi lo stracchino in gravidanza è vietato, ma solo se crudo o da latte non pastorizzato: lo stesso vale per altri alimenti a base di latte e formaggi freschi. Quindi via libera al latte fresco pastorizzato, allo yogurt, a tutti i formaggi stagionati e a quelli prodotti con latte pastorizzato, oltre ai formaggi cotti o usati come ingrediente in alimenti cotti. Anche le uova possono celare agenti patogeni, ma solo se consumate crude; quindi se le uova vengono cotte le si può mangiare senza problemi, se invece si usano crude, come nella maionese, conviene moderarne il consumo. Le carni crude sono bandite per le donne in gravidanza negative al test per la toxoplasmosi, per le altre conviene comunque limitarne il consumo. Lo stesso vale per gli insaccati o le carni e i pesci affumicati. Per quanto riguarda pesce, crostacei e molluschi è importante consumarli solo se cotti, perché potrebbero contenere listeria e altri agenti patogeni. Alcuni pesci, come ad esempio il tonno e il pesce spada, andrebbero consumati in non più di una porzione a settimana, per non rischiare l’eccessivo accumulo di sostanze inquinanti. La frutta e la verdura vanno consumate cotte o ben lavate sotto l’acqua fresca.