La secchezza oculare è una condizione determinata da un’alterazione del delicato equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. Quando si verifica questa alterazione, la quantità di lacrime tende a diminuire generando così una maggiore secchezza.
Quali sono le cause della secchezza oculare?
Le cause dell’occhio secco sono prevalentemente due: scarsa produzione di lacrime (ipolacrimia) o un’eccessiva evaporazione lacrimale (dislacrimia). In caso di ipolacrimia, le ghiandole lacrimali non sono in grado di produrre una quantità di lacrime sufficiente a mantenere idratata la superficie oculare. In caso di dislacrimia invece, è presente un’ostruzione oppure un cattivo funzionamento delle ghiandole di Meibomio, situate nelle palpebre, che si occupano della produzione della componente lipidica delle lacrime. Quando questa viene a mancare all’interno del film lacrimale, le lacrime evaporano più velocemente.
Questi due fattori hanno alla base diverse cause. Tra quelle più comuni troviamo:
- menopausa, per via dello squilibrio ormonale;
- uso errato o prolungato delle lenti a contatto;
- uso di farmaci come ansiolitici, antistaminici, antidepressivi e molti altri;
- malattie sistemiche come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, le patologie della tiroide o la sindrome di Sjogren.
I sintomi della secchezza oculare
I pazienti che soffrono di occhi secchi mostrano con maggiore evidenza alcuni sintomi che consentono di rilevare facilmente il problema. Tra questi abbiamo:
- fastidio alla luce (fotofobia);
- bruciore oculare;
- alterata lacrimazione;
- arrossamento oculare;
- sensazione di corpo estraneo;
- annebbiamento visivo;
- difficoltà di apertura delle palpebre per occhio secco al risveglio.
Molto spesso questi sintomi si manifestano come disturbi minimi in particolari condizioni. Ad esempio all’aperto nelle giornate molto ventose, oppure quando si fa un uso prolungato delle lenti, oppure ancora in ambiente con aria condizionata o molto riscaldati.
I rimedi contro la secchezza oculare
Non sempre è semplice curare questo problema alla radice. Pensa ad esempio alle patologie autoimmuni che vedono la secchezza oculare come un sintomo. Fortunatamente però esistono delle soluzioni che ci permettono quantomeno di attenuare la secchezza e favorire una buona lubrificazione.
La terapia da seguire deve essere prescritta da un medico specialista che saprà individuare la soluzione più idonea in base alle caratteristiche del paziente. Possono essere di grande aiuto i lubrificanti sotto forma di gel oftalmici che, soprattutto nei casi più gravi, consentono di umettare l’occhio per un lungo periodo, rimanendo a contatto con la superficie. In questi casi il gel si lega alle lacrime formando un film lubrificante molto resistente. Un esempio pratico è Omegalid Pomata Oftalmica, utile per contrastare i fenomeni irritativi e proinfiammatori comunemente associati alla secchezza oculare.
Se la terapia con lacrime artificiali non bastasse, oppure in tutti quei casi in cui si manifesta una sofferenza corneale, potrebbe essere necessario usare particolari lenti a contatto che proteggono la superficie oculare dallo sfregamento delle palpebre.
Altri rimedi pronti all’uso
Possiamo definirli come i rimedi della nonna, soluzioni che possiamo applicare con i prodotti che abbiamo nella dispensa. Ad esempio, gli impacchi di camomilla, da applicare per alcuni minuti, è utile per diminuire l’infiammazione e favorire la produzione della componente grassa delle lacrime.
Inoltre, si consiglia di smettere di:
- smettere di fumare;
- bere molta acqua;
- assumere alimenti ricchi di omega-3 e vitamina A;
- limitare l’uso delle lenti a contatto.
In caso di secchezza oculare è sempre consigliato eseguire visite oculistiche periodiche che consentono di tenere monitorata la salute dell’occhio.