Il singhiozzo nel neonato è una condizione benigna e passeggera, che non deve destare particolare preoccupazione. Se però dura più di 48 ore potrebbe essere spia di una condizione patologica che va subito indagata.
Sommario
Il singhiozzo è fisiologico nei neonati e lattanti, ma può verificarsi anche nei bambini più grandi, si tratta di una contrazione involontaria e ripetuta del muscolo diaframma stimolato da nervo frenico o vago e dal sistema nervoso centrale. A contrarsi sono anche la glottide e le corde vocali, che generano il tipico suono che conosciamo.
La durata del singhiozzo è variabile, da un minuto a diverse ore e molto dipende dalla causa che lo ha provocato. Può essere percepito dalla mamma già a partire dalla nona settimana di gestazione.
Perché il neonato ha il singhiozzo?
Il neonato può avere il singhiozzo subito dopo la poppata, la causa è riconducibile alla digestione gastrica, provocata dall’ingestione rapida del latte o dell’aria. Se si verifica prima della poppata o durante il sonno, il motivo è legato a sbalzi di temperatura della stanza o alla risalita del latte dallo stomaco all’esofago.
Il singhiozzo nel neonato e nel bambino può presentarsi anche a causa dell’ingestione di alimenti eccessivamente caldi o freddi e di bevande gassate, oppure, durante il pianto con ingestione d’aria.
Quando preoccuparsi del singhiozzo del neonato?
Generalmente, il singhiozzo dura pochi minuti e si risolve da solo con l’eruttazione e il neonato non prova alcun fastidio.
Se la durata è superiore alle 48 ore o sono presenti altri sintomi come apnee, letargia, convulsioni, inappetenza, perdita dell’appetito e/o di peso, potrebbe essere la spia di alcune patologie, tra cui:
- Lesioni al sistema nervoso centrale
- Irritazione del nervo frenico (reflusso, polmoniti, pericarditi)
- Malattie metaboliche
In ogni caso, se il singhiozzo nel neonato è frequente e non sembra migliorare col passare del tempo, bisogna rivolgersi al pediatra che potrà valutare i sintomi e fare una diagnosi.
Prevenire e trattare il singhiozzo nel neonato
Per prevenire il singhiozzo è necessario che il neonato ingurgiti poca aria. Si consiglia di ridurre il tempo della poppata e di non fare buchi troppo grandi al biberon. Se il bambino è più grande, bisogna insegnarli a mangiare lentamente e a masticare bene il cibo per evitare di ingurgitare pezzi troppi grossi.
Come far passare il singhiozzo
Ci sono diversi rimedi per far passare il singhiozzo al neonato, un modo utile è quello adagiarlo, dopo la poppata, sulla propria spalla o metterlo in posizione semi-seduta a fine pasto, per facilitare l’eruttazione. Questo sistema è utile anche per prevenire il singhiozzo.
Altri metodi:
- Dare delle lievi pacche sulle spalle;
- Stimolare le narici per farlo starnutire;
- Dare qualche goccia di limone;
- Far trattenere il fiato per 15 secondi (bambini più grandi).
Se nessuno di questi rimedi sembra funzionare, si può dare al bambino un cucchiaio d’acqua, oppure, se il singhiozzo si verifica nel neonato, farlo attaccare al seno. La deglutizione fa rilassare il muscolo del diaframma, che porta a calmare il singhiozzo.
Infine, se il singhiozzo è provocato da una patologia o da un disturbo specifico, il pediatra potrà decidere di somministrare una terapia farmacologica.