Il termine Burnout significa, letteralmente, esaurimento, ed è definita in psicologia, come la condizione di stress psicofisico che può colpire chiunque, soprattutto un genitore, in particolar modo, una mamma.
Esistono delle piccole accortezze da prendere per evitare che lo stress provocato da questa patologia, possa arrivare a ledere in maniera irreversibile il rapporto con i propri figli.
Sindrome di Burnout, come evitare di diventare uno zombie
In passato, la sindrome era considerata come strettamente correlata alle condizioni lavorative, principalmente a quelle persone che sono molte ore a contatto con il pubblico o che lavorano in settori sanitari e assistenziali. Negli ultimi anni, però, la frenesia ed i ritmi sempre più folli, hanno allargato l’uso del termine anche a chi ha a che fare con enormi difficoltà e responsabilità, sia a livello lavorativo che interpersonale. Proprio per questo la sindrome di Burnout può colpire una mamma molto più spesso di quello che si crede, poiché è un soggetto estremamente a rischio, soprattutto se si occupa a tempo pieno di casa e figli.
Tenere la casa in ordine, preparare da mangiare, spesso arrangiare più menu diversi contemporaneamente, occuparsi dell’educazione e dell’istruzione dei figli, se il papà è a lavoro tutto il giorno, fare la spesa, assicurarsi che tutto sia in ordine, non è sempre un’esperienza quotidiana tutta rose e fiori.
Come evitare la sindrome di Burnout? I consigli per le mamme
Diventare genitori è uno dei momenti più belli della vita di una persona ed è ricco di emozioni positive e di soddisfazioni. Chiaramente, però, sono tanti gli impegni che si vanno ad accumulare e che gravano sulla quotidianità, provocando conseguenze sul proprio benessere psicofisico.
È proprio per questo che sono le mamme quelle che risentono principalmente di una sorta di esaurimento, soprattutto se sanno di non poter contare su un parente che possa prendersi cura dei propri figli nei momenti di maggiore stress o di permettersi di una baby sitter.
Sono molte, anche, le donne che decidono di lasciare il proprio lavoro per dedicarsi completamente alla casa, soprattutto quando seguire il bambino a tempo pieno diventa una condizione necessaria.
Sono tante le madri stanche e, ancora di più chi crede che quello non possa essere considerato un lavoro a tempo pieno, che coinvolge mente, fisico e tempo, trattando in maniera superficiale il reale sacrificio e le difficoltà che si vivono quotidianamente.
Svago, possibilità di affermarsi economicamente ed a livello professionale e gratificazioni, diventano orizzonti lontani, spesso accantonati al compimento della maggiore età del piccolo. Per questo la sindrome di Burnout, accompagnata a queste mancanze, può portare una mamma a sentirsi inadeguata, arrivando, addirittura a mettersi in dubbio come genitore, rischiando di provocare un distacco emotivo talmente forte da sfociare in depressione.
Come riconoscere la sindrome nelle mamme
Innanzitutto, il segnale più evidente e spesso bistrattato è proprio la continua sensazione di stanchezza. Sembra normale essere stanche, visti gli orari ed i ritmi da sostenere, ma non sempre dipende da questo. Lo stress, infatti, intacca la voglia di fare e l’energia umana, trascinando in una spirale negativa e discendente.
Inoltre, ci sono alcuni sintomi che non andrebbero assolutamente trascurati:
- Atteggiamento di trascuratezza verso le relazioni interpersonali o, al contrario, totale demotivazione ed aumento dell’irritabilità;
- Aggressività, mancanza di spirito di iniziativa;
- Malesseri fisici come emicrania, insonnia, inappetenza, apatia.
Cosa fare per gestire il Burnout genitoriale?
Una volta riconosciuto ed analizzati i sintomi, è il caso di chiedervi cosa stia succedendo. Bisogna imparare ad organizzare la propria giornata ed il proprio tempo per poter ridurre lo stress, evitando di ridurre all’osso le ore che dovreste dedicare a voi. É importante non trascurare le attività che vi rendono felici, anche se questo dovesse provocarvi dei sensi di colpa. Non dimenticate mai che la vostra salute viene prima di ogni cosa e, se doveste ammalarvi, la vostra figura all’interno della famiglia crollerebbe e, con essa, tutte le fondamenta che con fatica avete tirato su, rischiando di non essere più in grado di occuparvi dei bambini. Tenete sempre a mente che chiedere aiuto non è sbagliato e che, piuttosto, anche confidare le vostre difficoltà ad una amica o al vostro partner, vi potrà aiutare a dividere il peso con un’altra persona e, sicuramente, riuscirete a tirare qualche respiro di sollievo.