Quanto costa l’asilo nido?

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Le domande relative al costo dell’asilo nido sono sulla bocca di tantissime mamme. Molto spesso l’asilo nido viene escluso in quanto considerato un costo eccessivo sul bilancio familiare. Se non si hanno i nonni a disposizione può diventare molto difficile portare avanti la situazione, e per questo motivo molte donne rinunciano alla maternità.

Informarsi sull’asilo nido già nei primi mesi di gravidanza è importante, in quanto, in questo modo, risulta più facile scegliere l’alternativa migliore per le proprie esigenze. Quanto costa di preciso mandare i figli al nido? Ecco qualche informazione con la messa in campo di dati numerici.

Quanto costa l’asilo nido? Diamo qualche numero

Per osservare quanto costa l’asilo nido ci si può basare sui dati dei siti internet dei Comuni italiani. Le varie e numerose indagini che sono state fatte in merito hanno portato in evidenza un costo medio mensile di 256 euro, con picchi al Nord per quanto riguarda i prezzi più alti e al Sud, con 100 euro di media al mese a Napoli, quelli più bassi. Si tratta di un quadro estremamente variegato, che fa comunque capire che l’asilo nido rappresenta una voce non indifferente sul bilancio familiare. Ecco qualche altra informazione utile per destreggiarsi meglio con il pagamento dell’asilo nido.

Asilo nido: in base a cosa si paga?

L’asilo nido, quando è comunale, prevede una tariffa in base all’ISEE, che altro non è che il documento che riassume la situazione economica familiare. Come si fa a sapere a quanto ammonta la tariffa dell’asilo nido nel proprio singolo caso? Basta consultare il sito del Comune di residenza e scegliere la sezione dove sono riportate tutte le informazioni relative all’asilo nido pubblico.

Su ogni sito comunale è presente la tabella per comparare il proprio ISEE con le specifiche previste per il pagamento dell’asilo nido. In questo modo è possibile avere un’idea immediata di quanto si andrà a spendere. La retta annuale dell’asilo nido è divisa in 10 mensilità, che vanno da settembre a giugno. I genitori ricevono a domicilio gli appositi bollettini utili per il pagamento della quota mensile. Nei casi in cui la famiglia del bambino iscritto dovesse optare per il trasferimento della residenza in un altro Comune, cosa che deve essere comunicata tempestivamente alla segreteria, è possibile usufruire di un contributo mensile per far fronte alle spese di viaggio.

In caso di mancata presentazione della dichiarazione ISEE la famiglia del bambino iscritto è soggetta al pagamento della quota mensile massima. Nei nidi comunali è possibile usufruire di agevolazioni nei casi in cui si dovesse scegliere di portare il bimbo solo per qualche giorno al mese (l’asilo nido è comunque a libera frequenza che varia anche in base agli impegni dei genitori e alla disponibilità economica). I nidi comunali offrono ulteriori agevolazioni se una famiglia ha più bambini iscritti alla medesima struttura.

Asilo nido: da cosa dipende la differenza di prezzo?

In questi ultimi anni, nonostante il palese calo della natalità, è stato possibile assistere a una crescita esponenziale del numero degli asili nido privati, questo perché le strutture comunali non sono comunque in grado di soddisfare tutte le richieste che arrivano. La privatizzazione dell’asilo nido è la risposta principale alle domande sulla differenza di prezzo: ogni struttura è indipendente e può decidere quali servizi offrire all’utenza.

Alcuni asili nido permettono di pranzare in loco, di frequentare corsi di lingua o di discipline artistiche, e sono dotati di tutto quello che serve per il cambio dei bambini, senza che ai genitori sia chiesto di portare nulla. Questo ovviamente incide sul bilancio, esattamente come le spese per il personale. In alcuni casi si può organizzare un asilo nido aziendale oppure una zona dedicata alla cura dei bambini all’interno di uno spazio di coworking: le situazioni rientranti nella seconda categoria sono ancora molto poche, ma permettono a chi decide di usufruire dei servizi di pagare una quota minima, in quanto si tratta comunque di contesti di piccole dimensioni, con pochi educatori in grado di curare un numero minimo di bambini.

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