Con l’avvento del bonus baby sitter molti genitori stanno prendendo in considerazione l’idea di assumere una baby sitter che possa prendersi cura dei loro pargoli. Ma quanto costa una figura di questo tipo in Italia? Se lo stanno chiedendo in molti, soprattutto quei genitori che non potendosi appoggiare ai nonni si trovano costretti a rivolgersi a una figura esterna per assistere i loro figli. Il portale Sitter-Italia.it ha quindi voluto fare un’indagine per capire quale sia il costo medio di questo servizio.
Dall’indagine è risultato che nelle grandi città non vi sono grandi differenze: a Roma e Milano le baby sitter chiedono rispettivamente una media di 8.2 e 8.4 euro l’ora; a Bologna si scende a 8.01 euro, a Venezia sono 7.97 euro, a Trento 7.98 euro e a Sassari 7.78 euro. Più economiche le baby sitter di Torino (7.65 euro), Ferrara (7.65 euro), Palermo (7.29 euro) e Napoli (7.12 euro), ma le figure più lowcost d’Italia (in termini di città capoluogo) si trovano a Bari, con una remunerazione media di 6.84 euro l’ora.
Fuori dai grandi centri abitati, invece, si registrano dei dati a dir poco particolari: si va dai 3 euro l’ora di Fontanafredda, vicino Padova, fino ai 12 euro di Pozzomaggiore, in Sardegna.
A livello generale, i prezzi tendono ad essere più cari nelle località turistiche, tanto che il tariffario più costoso lo si ha, oltre che in alcune località della Sardegna, anche a Vico del Gargano, in Puglia, a San Lorenzo a Mare, in Liguria, e a Cortina d’Ampezzo, in Veneto. Infine, per quanto riguarda il fronte dei genitori, è emerso che questi siano disposti a pagare una media di 7-8 euro l’ora per una figura che possa prendersi cura dei piccoli di casa.
Insomma, a parte alcuni eccessi al ribasso o al rialzo, si può dire che il compenso medio vigente in Italia per la figura della baby sitter sia piuttosto in linea con quello di un altro lavoro “popolare”. Questo dato smentisce la credenza diffusa secondo cui le baby sitter italiane fossero sottopagate.