Capita che le donne di oggi giorno siano sempre più indaffarate sotto il punto di vista lavorativo e che non abbiano più il desiderio o anche solo il tempo di dedicare attenzioni alla famiglia. Ma cosa si può fare dinanzi a una moglie e madre assente? A questo proposito è bene che il papà non si lasci prendere dal panico poiché una specie di condizione di rifiuto da parte della sua metà nelle vesti di moglie o di mamma possono essere del tutto naturali.
In particolar modo, per quel che riguarda il ruolo della mamma, è bene ricordare che una sorta di rifiuto nei confronti dei propri figli dopo il parto sia una cosa tutt’altro che rara: in questo caso la donna libera tutte le repressioni a cui è stata costretta durante il periodo di gestazione, durante un periodo che l’ha vista soggetta a grandi cambiamenti sia sotto un punto di vista fisico che sotto un punto di vista psicologico, e che l’ha vista costretta ad apportare una serie di rinunce e a dover accettare parecchi cambiamenti. Per questo motivo, una volta liberata da questa che può venire considerata una “prigione”, la neomamma tende a riprendere in mano una vita che le era stata strappata, per cui continua a concentrarsi sul lavoro e ritorna a dedicarsi ai propri hobby.
Diventare genitore è insomma un grande impegno che può esser visto come una piacevole missione per alcuni, ma che da altri può essere interpretata come una condizione forse non proprio idilliaca come si erano immaginati inizialmente.
E’ perciò naturale che tanto nel primo quanto nel secondo caso, la miglior cosa da fare sia senz’altro quella di concentrarsi verso la ricerca di un equilibrio, di un punto di mediazione che può essere trovato solo se entrambe le parti trovano il coraggio di confessare i propri timori e hanno la lungimiranza di voler cambiare le cose a beneficio di tutti. Attenzione però, perchè questo equilibrio non vuol dire che la donna di casa debba trasformarsi in una moglie e madre perfetta a tutti i costi, ma più semplicemente che sia in grado (così come il papà, del resto) di far conciliare il bisogno dei propri spazi coi momenti di condivisione familiare.