Il mal di testa è uno dei fastidi più comuni e insidiosi con cui il genere umano si ritrova a dover combattere. Può manifestarsi sotto diverse forme e anche mediante diversi gradi di intensità, ma indipendentemente dalle sfumature che lo contraddistinguono, la reazione che spesso e volentieri scatta automatica non appena si avverte dolore al cranio è una sola: ricorrere ai farmaci.
Ma come in tutte le cose, anche in questo particolare caso sembra proprio che esagerare non faccia altro che peggiorare le cose: gli antidolorifici che nascono per trattare l’emicrania, infatti, se assunti in grandi quantità rischiano addirittura di peggiorare il dolore.
A rivelarlo sono le nuove linee guida elaborate da Nice, Istituto Nazionale Britannico per l’eccellenza sanitaria e clinica, il quale è certo del fatto che usare con poca moderazione dei farmaci per il trattamento della cefalea e dell’emicrania possa arrivare a peggiorare le cose. Come spiega Gillian Leng, professore e vice capo esecutivo del Nice, “il mal di testa è il problema neurologico più comune di tutti, ma molte persone non ricevono diagnosi corrette e sufficientemente tempestive”.
Infatti esistono cefalee primarie che in alcuni casi possono essere causate proprio dall’abuso di antidolorifici, e cefalee secondarie che sono invece causate da disturbi annessi quali sinusiti, cervicali e ictus. Per questo motivo una gestione efficace del mal di testa “passa per forza di cose da una diagnosi corretta e da un trattamento adeguato” che, come specifica il neurologo Sam Chong, sottintende un utilizzo moderato degli antidolorifici.
Esagerare coi farmaci per il mal di testa rischia di peggiorare il sintomo e di innescare un tremendo circolo vizioso, per cui andiamoci piano ogni qualvolta ci sentiamo tanto tranquilli nel prendere la famosa bustina: in alcuni casi potremmo molto semplicemente adottare dei rimedi alternativi o, nel caso di dolore non proprio intenso, provare a sopportare un po’ quanto meno fino al prossimo riposino!