La dottoressa Jess Wade, fisico britannico, ha scritto su Wikipedia 270 pagine sulle conquiste scientifiche da parte delle donne per far sì che ognuna di esse ottenga l’importanza e il riconoscimento che merita.
Scritte in meno di un anno, la Wade, ricercatrice nel campo dell’elettronica presso il Blackett Laboratory dell’Imperial College di Londra, sentiva il bisogno di cambiare le cose, onde incoraggiare più ragazze a interessarsi alla scienza. Infatti, ha affermato che “Wikipedia è un ottimo mezzo per coinvolgere più persone in questa missione parlando di queste donne sensazionali, appassionandosi ed ispirandosi alle loro storie personali”.
Quando era studentessa, la Wade si rese conto di fare parte di una evidente minoranza. Da qui iniziò la sua campagna per incoraggiare le giovani donne ad entrare nel mondo delle scienze, della tecnologia, della matematica e della ingegneria. La Wade si era particolarmente concentrata sugli slogan da lanciare a difesa delle donne nell’ambito scientifico, tipo “il 9% non è sufficiente”, che entrò a far parte della campagna del 2016 lanciata dall’istituto di ingegneria e tecnologia di cui faceva parte.
Inoltre, la Wade ha notato che, nonostante i progetti creati da donne avevano raggiunto il loro obiettivo, aumentarne la partecipazione numerica nell’ambiente scientifico era un’intenzione rimasta nell’ambito teorico.
La dottoressa decise di utilizzare Wikipedia dopo averne analizzato l’efficienza nel comunicare con genitori ed insegnanti. Dopo aver constatato l’interesse per le immagini scientifiche pubblicate, iniziò a creare pagine apposite per scienziate. Adesso le condivide su Twitter con il loro bios e l’hashtag “#WomenInSTEM”.
Ma non è l’unica ad aver intrapreso questo progetto. Molti sono gli editori sparsi nel mondo che ci lavorano, come il WikiProjects, il quale condivide idee e informazioni tra i redattori di Wikipedia. Poi c’è anche il Wiki Project Women Scientists ed uno fantastico sulle donne africane.
Inoltre esiste un’incredibile piattaforma globale chiamata “500 women scientists”, organizzazione no-profit statunitense, che possiede un database con oltre 20.000 scienziate provenienti da oltre 100 paesi. Aiutano giornalisti, organizzatori di conferenze e attivisti a connettersi con scienziati vicini per informazioni e ispirazione. “Il mio sforzo ha ottenuto risultati eccellenti” ha affermato la Wade. “Non mancano i cyber troll, ma non mi importa. Portare le persone su internet è facile, ma è più divertente vederle aumentare”.
Alla domanda su quali consigli darebbe alle donne che vogliono intraprendere la carriera scientifica, la Wade ha risposto che “se hai enormi potenzialità rispetto a chi ti circonda, potrai non saperlo subito ma, crescendo, un giorno di renderai conto di quanta intelligenza risiede dentro di te. Quando arriverà il momento, diventare uno scienziato o un ingegnere sarà di grande aiuto alla comunità, rendendo il mondo un posto migliore”.