- Le cause dell’ingorgo mammario
- I principali sintomi dell’ingorgo mammario
- Risolvere l’ingorgo mammario: i rimedi più efficaci
L’ingorgo mammario è un fenomeno assai comune nelle neo mamme che si verifica quando il corpo tende a produrre più latte di quello che viene richiesto dal bambino. L’accumulo di latte può dar vita appunto ad un ingorgo e a dolori anche piuttosto accentuati, per questa ragione dobbiamo cercare di capirne le cause e di apprendere i rimedi che si possono prendere in considerazione per sconfiggerlo una volta per tutte.
Le cause dell’ingorgo mammario
Dopo una settimana circa dal parto, accade che il primo latte della donna si trasformi in latte maturo, tanto è vero che tastando i seni la neomamma comincia a sentirli un po’ più “pieni” del solito. L’ingorgo ha luogo quando l’allattamento o il tiralatte non svuotano il seno come dovrebbe, e di conseguenza può ritenersi tale dinanzi ai seguenti casi:
- il bambino rifiuta il latte della mamma provocando un accumulo di liquido nei seni;
- ci si ritrova lontane dal bambino per diverse ore della giornata non avendo pertanto modo di allattarlo;
- nostro figlio dorme tutta la notte e per questo finisce col non avere bisogno del nostro latte;
- lo svezzamento del bambino è avvenuto troppo presto oppure in una maniera eccessivamente drastica.
I principali sintomi dell’ingorgo mammario
I sintomi dati da ingorgo mammario sono in genere molto evidenti e, se vogliamo, anche piuttosto ovvi. Il primo è dato da un seno che comincia a risultare gonfio, duro e dolorante e che nei casi più gravi può persino diventare caldo, grumoso al tatto e lucido all’occhio.
Un altro campanello d’allarme è dato dai capezzoli appiattiti, o meglio, da quando l’area scura che circonda il capezzolo inizia ad irrigidirsi oltre il normale. Questo particolare caso è a dir poco fastidioso poichè crea il classico circolo del “cane che si morde la coda”: dal momento in cui il capezzolo è troppo rigido, il bambino, magari pur avendo desiderio del latte materno, non ha modo di prenderselo come dovrebbe!
E se i sintomi ai seni sono senz’altro quelli più tradizionali per un caso di ingorgo mammario, non è affatto escluso che si possa palesare anche una leggera febbre (in genere non più alta di 37.8°C), nonché del gonfiore e del dolore ai linfonodi delle ascelle.
Risolvere l’ingorgo mammario: i rimedi più efficaci
Per risolvere l’ingorgo mammario è bene intervenire il prima possibile con un trattamento ad hoc. Il metodo principale consiste nel massaggiare la zona per renderla più morbida e permettere al bambino di attaccarsi meglio al seno, ma come vediamo qui di seguito non è sufficiente “un semplice massaggio” per mettersi al riparo sotto questo punto di vista.
Uno dei rimedi più validi è infatti quello del panno caldo: prima di cominciare l’allattamento, magari un quarto d’ora prima, applichiamo un panno caldo bagnato sui seni. Massaggiamo poi la zona interessata con movimenti che partano dalla parte posteriore e che scendano sino al capezzolo. L’azione congiunta del panno caldo e del massaggio permetterà al latte di uscire meglio e ai capezzoli di ammorbidirsi, ma attenzione a non esagerare con “il caldo” poiché temperature troppo elevate potrebbero sortire effetti contrari aumentando il gonfiore.
Quando il seno è ancora caldo è il momento ideale per allattare subito il bambino o per usare il tiralatte in modo tale che il capezzolo possa addolcirsi. A questo proposito è consigliabile allattare il bimbo anche per otto volte al giorno (magari ogni una o due ore) perchè più frequente è l’allattamento tanto più presto si risolve l’ingorgo mammario.
Finita la poppata dobbiamo comportarci in maniera opposta rispetto a come abbiamo iniziato la cura, ovvero dotandoci di un impacco freddo da applicare sui seni che ci dia modo di diminuire tanto il gonfiore quanto il dolore.
E se le cose vanno un po’ meglio ma il dolore tiene ancora botta, possiamo chiedere al medico curante di far uso di acetaminofene o di ibuprofene, principi attivi che in genere sono del tutto innocui durante l’allattamento e che possono ridurre il disagio in maniera anche piuttosto evidente (occhio però ad assumere questi farmaci una mezzora prima della poppata).