Gravidanze in Italia: in aumento cesarei ed età media delle mamme

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In Italia c’è un eccessivo ricorso ai parti cesareo, i quali rappresentano il 35% del totale. Ed è anche sempre più alta l’età media delle neomamme. Questo il bilancio della natalità in Italia secondo il Rapporto annuale sull’evento nascita, realizzato dal Ministero della Salute raccogliendo i dati rilevati nel 2014 dal Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP).

I bimbi nati nel 2014 in 513 punti nascita sono stati 502.446, mentre erano 512.327 nel 2013. Anche se più di due nascite su tre è avvenuta in strutture dove si effettuano almeno 1000 parti l’anno, rimane un 7.5% di casi in cui i parti avvengono in strutture a rischio, cioè in quelle strutture nelle quali si eseguono meno di 500 parti l’anno. I nati vivi sono stati 500.895, 1.337 i nati morti e 4.492 quelli nati con una qualche malformazione. I parti prematuri rappresentano il 6.7% del totale e quelli estremamente prematuri lo 0.9% del totale. L’1.1% dei neonati non pesa più di 1 kg e mezzo e il 6.3% ha un peso compreso tra 1.500 e 2.500 grammi.

Per quanto riguarda il ricorso al taglio cesareo, questa è una circostanza sempre più diffusa nel Belpaese. La media nazionale dei parti cesareo è del 35%, con i picchi registrati per lo più nelle case di cura accreditate e tra le partorienti italiane a dispetto di quelle straniere: i cesarei sono maggiori nelle case di cura accreditate (53.6%) rispetto a quelli che avvengono negli ospedali pubblici (32.6%), e più diffusi tra le italiane (36.8%) che non tra le straniere (28%).

Per quanto concerne la gravidanza, inoltre, il rapporto rileva un’eccessiva medicalizzazione: nel 73.3% dei casi ci si sottopone a più delle 3 ecografie raccomandate, con picchi massimi e minimi registrati rispettivamente in Basilicata e Piemonte. Le future mamme che ricorrono meno a visite ed esami di controllo sono le straniere, tendenzialmente giovani e con basso livello di scolarizzazione.

E poi c’è l’età media delle neomamme, che si innalza sempre più. L’età media delle neomamme italiane è di 33 anni, che diventa 30 nel caso delle straniere. Il 43.7% di loro ha una scolarità alta, il 56.2% ha un impiego e nel 91% dei casi, al momento del parto, c’è accanto anche il padre del bambino. Il ricorso alla procreazione assistita avviene con un rapporto di 1.71 gravidanza ogni 100, con un primato che riguarda soprattutto le regioni del Nord (prima Lombardia, seconda Emilia Romagna e terza Piemonte).

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