Questa è l’estate più calda degli ultimi 150 anni, dicono gli esperti. Temperature che non si intimidiscono affatto nel superare i 40°C e afa alle stelle hanno letteralmente frantumato il record che registrammo nel lontano 2003. E di questa situazione in tutti i sensi infernale, si sa, ne soffrono per la maggiore tanto gli anziani quanto i più piccoli: vediamo perciò quali sono gli accorgimenti utili da mettere a punto per tutelare la salute dei nostri bambini (ma anche dei più vecchi!).
Come prima cosa è importante idratarli sempre e comunque, poiché quanto più un bambino è piccolo tanto più è esposto al rischio disidratazione: sudando di più, non riescono a disperdere in maniera efficace il calore che ha preso piede nel loro organismo e magari quando sono in tenerissima età non hanno neanche modo di comunicare alla mamma il loro bisogno di bere. Per questo motivo è importante proporgli di frequente qualche bella sorseggiata di acqua fresca, ancor di più se parliamo di bambini o più in generale di persone affette da patologie croniche come cardiopatia, problemi ai reni, o tese ad assumere con una certa frequenza dei farmaci che aumentano la perdita di liquidi (come i diuretici).
Ma un corretto regime anti-caldo passa anche e soprattutto dall’alimentazione: in estate è fondamentale incentrare la dieta alimentare su frutta e verdura in quantità abbondanti, poiché contengono sali minerali utili a reintegrare quelli che si perdono con la sudorazione; contestualmente vanno limitati i grassi e i classici cibi spazzatura che spronano invece l’organismo a produrre calore aggiunto. I liquidi vanno reintrodotti e l’energia necessaria per far fronte alle torride temperature reintegrata: un’abitudine alimentare fuori controllo non ci aiuta affatto in questo senso, anzi, può seriamente contribuire ad accentuare i problemi.
Agli anziani si è soliti consigliare di rimanere al fresco nelle ore più calde della giornata, ma in realtà questo è un suggerimento che dovremmo imparare a far nostro e a far rispettare anche ai più giovani: se i nostri figli strepitano perchè vogliono uscire di casa magari per giocare, e l’orologio segna, per così dire, le due del pomeriggio, imponiamogli pure un secco “no”. La mattina fino alle ore 11 e il pomeriggio solo dalle 17 in poi sono gli orari nei quali possiamo considerar valide le attività all’aperto come gioco e spiaggia; condizione naturalmente del tutto inesistente per quanto attiene nascituri con età inferiore o uguale ai 6 mesi per i quali tutti gli esperti di settore consigliano di evitare a prescindere l’esposizione diretta ai caldi raggi del sole.
E poi c’è il fatidico tema dei ventilatori, dei condizionatori e dei bagnetti rinfrescanti. A tal proposito è bene stabilire che l’aria condizionata va tenuta con moderazione per evitare bruschi sbalzi di temperatura, e preferibilmente posta con le alette del condizionatore tali da non gettare aria diretta sugli abitanti della casa (si tratta di una precauzione che dobbiamo considerare valida anche in auto). Il ventilatore è già di per sé più innocuo, tanto è vero che fa arieggiare ma non compromette più di tanto il rischio di incorrere in qualche fastidioso acciacco né riverbera particolari effetti sulla salute (o quanto meno, se lo fa, non è nulla di realmente compromettente). Infine, i bagnetti rinfrescanti: se fa molto caldo sono utili per idratare la pelle, ma per quel che riguarda il mare occhio a non far gettare i pargoli in acque troppo fredde e per di più immediatamente dopo aver consumato pasti abbondanti.
C’è poi l’eventualità che i bambini manifestino sintomi quali nausea, vomito, mal di testa, debolezza muscolare, febbre elevata e abbassamento della pressione: tutti sintomi che in piena estate possono esser segnali di un colpo di calore. In questo caso è opportuno rivolgersi alla valutazione di un medico che sappia consigliarci cosa fare per attenuare i sintomi, debellare il problema e prevenirlo per il futuro.