Elezioni europee: donne sull’attenti per ottenere più posti di comando

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Nonostante nell’Unione europea ci siano più donne che uomini, questi ultimi hanno una larga egemonia in vari ambiti sociali, tra cui politica e mondo del lavoro. Per questo, a meno di un anno dalle elezioni legislative dell’UE, un gruppo di attivisti di Bruxelles vuole avviare una campagna per spingere le donne nei principali posti e nei consigli di amministrazione dell’Unione europea.

L’Europa ha ancora molto da lavorare in materia di uguaglianza di genere; l’obiettivo del gruppo è quello di cercare una svolta definitiva. Dato che il Parlamento europeo dovrebbe indire le elezioni per il mese di maggio del 2019, l’emancipazione delle donne è un tema importante per la campagna insieme ad altre questioni come l’immigrazione, la disoccupazione, la sicurezza e il futuro post-Brexit dell’Eurozona.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, socialista entrato in carica questo mese a posto del destituito democristiano Mariano Rajoy, ha dato un forte segnale alla politica dell’uguaglianza di genere nominando un gabinetto che include più donne (11) che uomini (7).

La posta in gioco nella prossima campagna elettorale europea sono i ruoli nelle tre principali istituzioni dell’UE, attualmente tutte gestite da uomini: Parlamento europeo, Commissione europea e Presidenza. Con l’UE che negozierà il suo primo bilancio pluriennale post Brexit, l’iniziativa del gruppo di attivisti può influenzare il modo in cui l’Europa definisce le sue priorità di spesa e dare una spinta al ruolo delle donne nell’economia.

Secondo Constance Kann, direttore delle relazioni internazionali presso la Banca europea per gli investimenti con sede in Lussemburgo, “ci sono ulteriori barriere che impediscono alle donne imprenditrici di accedere ai finanziamenti, quindi dobbiamo fare qualcosa al riguardo. Possiamo anche generare benefici di genere se creiamo progetti di investimento nel modo giusto. Questo è il motivo per cui stiamo formando i nostri funzionari per assicurarci di cogliere le opportunità per raggiungere l’uguaglianza di genere”.

I consigli di amministrazione delle più grandi società quotate in borsa nell’UE sono dominati dagli uomini, con le donne che rappresentano solo un quarto dei membri. La Francia ha il miglior rendimento, mentre Estonia, Malta e Cipro si classificano come i principali ritardatari.

I numeri di ministri nei governi nazionali europei sono ancora più deboli, con solo il 29% dei posti assegnati alle donne, escluso il solo gabinetto spagnolo; prima, era la Svezia in testa alla classifica di donne-ministri con il 52%. All’esatto opposto, il governo ungherese include una sola donna, talaltro ministro senza portafoglio.

Connie Hedegaard, ex commissario europeo, ha dichiarato che “ci sono molte prove che sostengono che la diversità contribuisce a migliorare l’economia e l’immagine complessiva dell’Unione Europea. È piuttosto strano che nel 2018 ci siano ancora poche donne nelle posizioni di comando”.

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