Se le donne vogliono restare giovani farebbero bene ad armarsi di santa pazienza. A consigliarlo è una ricerca condotta in quel di Singapore e successivamente pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Lo studio ha messo in luce un legame tra l’impazienza e la lunghezza dei telomeri, ossia delle piccole parti di Dna che si trovano alla fine di ciascun cromosoma: teoricamente la loro funzione sarebbe quella di impedire all’elica di sfibrarsi, giocando un ruolo a dir poco preponderante nella prevenzione dell’invecchiamento cellulare. I ricercatori hanno scoperto che il carattere influisce proprio su questi telomeri, accorciandoli e accelerando di conseguenza il processo d’invecchiamento.
Più in particolare la ricerca ha posto sotto osservazione 1.200 studenti universitari aventi un’età compresa tra i 21 e i 22 anni, e chiesto loro se preferissero avere del denaro subito a disposizione o se invece ritenessero opportuno averne di più ma in un secondo momento. Si tratta insomma di un esperimento usato appositamente per misurare il livello di pazienza di una persona.
Ma cosa ne è emerso? Molto semplicemente che coloro i quali si sono dimostrati impazienti hanno anche misurato dei telomeri più corti rispetto a coloro i quali invece si mostravano pazienti; e questa condizione si è registrata solo ed esclusivamente nelle donne, tant’è che gli uomini impazienti non hanno dato luogo ad un accorciamento dei telomeri. Proprio sulla base di quanto abbiamo precisato poc’anzi, la conclusione non può che essere una soltanto: che le donne facilmente in preda al nervosismo e all’ansia vedono compromesso persino il loro stesso Dna, con tutta una serie di conseguenze inevitabili sul fronte dell’invecchiamento e della salute cellulare.