In Italia la celiachia è stata ufficialmente riconosciuta come malattia sociale, pare che ad oggi circa 400/600.000 mila italiani ne siano affetti, un numero spaventoso (circa una persona ogni 150 abitanti). Si tratta, in parole povere, di una intolleranza permanente al glutine e di conseguenza crea un certo disagio poiché impone restrizioni ferree sul cibo. Infatti, l’unica “terapia” valida, almeno per ora, per combattere questo disturbo alimentare è una dieta ferrea. Sostanzialmente, colui che soffre di questo particolare disturbo, ovvero, il celiaco, è tenuto ad eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti che contengono, anche in minima parte, glutine. Quest’ultimo è una proteina presente nella maggior parte dei cereali, ad esempio il grano, l’orzo, l’avena, il frumento. Questa proteina si forma quando ai chicchi di tali cereali viene aggiunta l’acqua, al fine di preparare pasta, pizza, pane ecc. Proprio per questo, se una persona ha intolleranza al glutine, deve evitare impasti realizzati con una serie di cereali, oltre che i cibi che potrebbero essere contaminati con il glutine.
Come accorgersi che si è celiaci
Molto spesso le persone si accorgono di essere celiaci quasi per caso. I sintomi dell’intolleranza al glutine, infatti, possono variare e non sempre si manifestano, specialmente negli adulti. In genere i sintomi classici sono il dolore addominale, la diarrea, il gonfiore addominale, meteorismo, crampi all’addome, astenia e molti altri ancora. Inoltre, una delle alterazioni degli esami ematici più frequente è l’anemia, in genere causata dal cattivo assorbimento del ferro e delle vitamine dovuto all’atrofie dei villi intestinali. Purtroppo però, come sopra accennato, i sintomi sono piuttosto variabili e avere un mal di pancia dopo aver mangiato un dolce non è una prova di essere celiaci, per esserne certi è necessario sottoporsi ad alcuni esami medici.
Il glutine fa male?
Il glutine non è una proteina dannosa per l’organismo; tuttavia, ci sono delle persone che potrebbero soffrire di celiachia oppure intolleranza al glutine. Si tratta di due condizioni che fanno star male i soggetti che ne sono affetti. Una persona celiaca, infatti, se assume glutine, l’organismo scatena una reazione autoimmune che attacca l’intestino e danneggia la mucosa, e potrebbe addirittura andare in shock anafilattico, Invece, un soggetto con intolleranza al glutine, dopo aver assunto questa proteina può manifestare dolori all’addome, colon irritabile, inappetenza, perdita di peso, mal di testa, ecc. Questo, perché alcuni soggetti non riescono ad assimilare il glutine poiché l’organismo lo percepisce come un elemento tossico. In tutti gli altri casi, non vi è necessità di eliminare il glutine dalla dieta.
Dove si trova il glutine?
Come già detto, il glutine è presente in molti cereali e quindi anche nella loro farina e nei prodotti che possono essere preparati con essa. In particolare, i celiaci e gli intolleranti al glutine, devono evitare il frumento, l’orzo, il farro, la segale, l’avena (tranne alcuni tipi), il kamut, la spelta, il tricale, il monococco, la crusca. Tuttavia, nelle industrie dove si lavora anche il glutine, spesso avvengono contaminazioni, pertanto la lista dei cerali non è sufficiente a comprendere quali alimenti evitare.