Il latte materno rappresenta l’alimento principale nell’età infantile, perché come sappiamo apporta degli enormi benefici sia alla mamma che al bambino. Le madri che allattano spesso, infatti, riescono a tenere alla larga la depressione post partum, subiscono minori perdite di sangue, hanno una involuzione dell’utero più rapida nella fase post partum e hanno una possibilità minore di contrarre malattie tipiche dell’età adulta, come ipertensione, complicanze cardiovascolari e tumori.
Il bimbo allattato con latte materno, invece, gode di un potenziamento del processo neuroevolutivo e vede rafforzato anche il suo sistema immunitario. Insomma, l’allattamento al seno offre tanti benefici, e questi effetti si mantengono tali sia che venga consumato all’istante sia che il latte venga consumato dopo essere tirato. Ma come si fa a conservarlo preservandone al meglio tutte le sue incredibili proprietà?
Il latte materno, per poter essere conservato al meglio, va tenuto a temperatura ambiente e utilizzato entro le 8 ore successive. In estate è meglio accorciare i tempi e consumarlo fino a massimo 4 ore dopo, perché per effetto del calore il latte tende a deteriorarsi più velocemente.
Per chi volesse c’è comunque la possibilità di conservare il latte materno in congelatore: in questo modo il latte può essere consumato anche fino a tre mesi dopo, visto che le basse temperature preservano le proprietà biologiche non tanto del latte materno, ma più in generale di qualsiasi tipo di alimento. Potete anche servirvi del frigo, ma sappiate che il latte materno in frigo non può stare più di 24 ore e che va messo preferibilmente nella parte più fredda dell’apparecchio (la cosiddetta zona D).
Molto importante, sia dopo lo scongelamento, sia dopo la conservazione del latte in frigo, è non utilizzare il fuoco diretto o il microonde per riscaldare il latte perché potrebbe anche alterarsi; inoltre il latte scongelato non può essere ricongelato, per cui quello che rimane va semplicemente buttato.