Trattamenti stiranti alla cheratina e stiratura brasiliana alla cheratina: sono queste le parole d’ordine che da un po’ di anni a questa parte risuonano negli ambienti femminili. In fondo quelli appena citati sono trattamenti molto popolari tra le donne che vogliono lisciare, nutrire e illuminare i loro capelli. Ma questi metodi funzionano davvero o sono solo un abbaglio?
Gli esperti affermano che il vero trattamento lisciante è quello che si fa con la stiratura a caldo e con prodotti contenenti sostanze chimiche come può essere il tioglicolato di ammonio. Con sostanze, insomma, capaci di rompere i ponti di zolfo che danno la forma al capello stesso, e che con l’aiuto del calore vedono amplificata la loro azione. Questi agenti modificano la struttura del capello dandogli un effetto stirante che può durare diversi mesi, a seconda chiaramente del tipo di capello di cui si parla.
La cheratina che è presente nei presunti trattamenti liscianti, invece, non è un prodotto stirante come si vuol far credere, quanto invece un amminoacido presente in maniera del tutto naturale nel capello. Questo amminoacido, a volte, può capitare che venga danneggiato a causa dell’ossidazione naturale del capello o per via del frequente ricorso ai prodotti chimici.
Per rimettere in sesto capelli sfibrati o danneggiati sono quindi stati creati dei trattamenti a base di cheratina che hanno come obiettivo la rigenerazione del capello, per cui la cheratina, più che a lisciare, serve semmai a rendere più corposo e nutrito il capello! Serve in pratica a favorirne la districabilità per 3 o 6 mesi al massimo.
Chi crede che i trattamenti alla cheratina abbiano il “potere” di stirare il capello e di fargli cambiare forma, quindi, sbaglia: l’unica cosa che la cheratina può fare di assai simile da questo punto di vista, è “riempire” il capello rendendolo magari un po’ più liscio. Ma si tratta, ripetiamo, di un effetto blando se non quasi “apparente”.