Il bonus bebè potrebbe arrivare persino prima che il bambino nasca, magari già al settimo mese di gravidanza, e potrebbe essere anche raddoppiato rispetto agli 80 euro mensili previsti attualmente. Insieme a questa misura potrebbero poi essere introdotti voucher per asili nido, sostegno alle madri di età inferiore a 30 anni e detrazioni fiscali per permettere di sostenere le spese relative all’arrivo di un neonato.
Sono principalmente queste le misure su cui il governo sta lavorando per sostenere la famiglia e la natalità, oggi più che mai in drammatica difficoltà in Italia. Le misure – che se saranno approvate diverranno stabili e non semplicemente una tantum – sono state annunciate dal ministro della Famiglia Enrico Costa. Sembra inoltre che se questo pacchetto dovesse ricevere il via libera, correrebbe comunque di pari passo con le misure che sono già in vigore per quel che riguarda il sostegno alla famiglia: si tratterebbe quindi di un ampliamento di benefici e agevolazioni, e non di una sostituzione.
Attualmente la misura più nota sul fronte del sostegno alla natalità è il bonus bebè da 80 euro mensili che, complessivamente, porta 960 euro annui nelle tasche delle famiglie che hanno un reddito inferiore a 25mila euro.
Tuttavia, con le nuove misure potrebbe arrivare qualcosa di molto più concreto. Si studiano per esempio dei voucher per mandare i bambini all’asilo nido – che attualmente garantiscono un’accessibilità di appena il 20% – e poi un ampliamento del bonus bebè alle mamme under 30 che oggi, superando il limite di reddito, potrebbero risultarne escluse. “Stiamo studiando insomma degli interventi per la crescita demografica. Attualmente sono previste misure slegate tra loro che agiscono in prima battuta sul reddito e che non coprono efficacemente tutti, mentre le misure che faremo aiuteranno le giovani madri che ad esempio hanno la preoccupazione di perdere il lavoro per via della maternità”.
Per quanto concerne gli sconti sui prodotti per la prima infanzia, su biberon, pannolini e via dicendo, la strada maestra non è ancora stata definita: il governo sta valutando se intervenire con delle detrazioni ad hoc o se farlo con una misura sull’Iva. Indipendentemente dai dettagli, l’obiettivo è quello di mettere in campo misure stabili e omogenee. “Finora abbiamo avuto troppe misure sperimentali o a termine che non hanno dato né danno sicurezza e stabilità ai giovani. Nella delega predisposta per il testo unico c’è proprio una voce sulla semplificazione delle procedure”, ha concluso Costa.