La Legge di Biancio 2019 approvata dal Governo e dal Parlamento ha introdotto moltissime novità sul fronte fiscale, ed alcune di queste novità riguardano proprio la mternità. Con l’arrivo del nuovo anno e la partenza di una manovra che ha scelto di non confermare alcune misure prese in passato, di fatto tocca dire addio al bonus baby sitter.
A comunicarlo è stata l’Inps tramite una nota ufficiale, laddove è appunto stato confermato che il bonus non è stato prorogato dal governo in carica così come molti invece si aspettavano. Il bonus in questione, lo ricordiamo, era rivolto alle lavoratrici impiegate sia nel comparto privato che nel comparto pubblico, ma anche alle lavoratrici autonome iscritte alla Gestione Separata, incluse le libere professioniste non iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria (purché però non pensionate).
Questo strumento di sostegno dava diritto ad un voucher di 600 euro mensili tramite il quale le neomamme potevano appunto finanziare servizi di babysitting: ogni beneficiario era libero di scegliere se utilizzare tali contributi presso la rete pubblica dei servizi per l’infanzia o presso i centri privati accreditati. L’importante è che il voucher veniva utilizzato entro gli undici mesi successivi al congedo obbligatorio e per un massimo di sei o tre mesi (a seconda del fatto che si fosse lavoratrice dipendente o lavoratrice autonoma).
Il governo in carica ha deciso di non prorogare la misura, mentre rimane ancora in vigore il bonus asilo nido. Tale bonus, del valore di 1.500 euro annui, viene riconosciuto ai bambini nati dal 1° gennaio 2016 in poi e può essere utilizzato per pagare la retta di asili nido pubblici e privati, ma anche per pagare l’assistenza domiciliare nel caso di bambini affetti da una qualche patologia cronica. Il bonus vale fino al compimento dei tre anni di vita del piccolo e viene erogato direttamente dall’Inps a seguito della domanda trasmessa dal genitore.
Della decisione di non rinnovare il bonus baby sitter non ne è particolarmente felice, tra gli altri, l’Associazione Italiana Genitori (Age), che per voce di Rosario D’Anna ha dichiarato: “La prima reazione scaturita dopo l’arrivo della notizia è stata di una forte perplessità, anche perché le manovre a sostegno della famiglia e delle donne che lavorano non sono molte. Noi ci auguriamo che vengano fatti sempre degli sforzi in più, anziché ulteriori passi indietro. Anche se il Bonus Nido non è stato messo in discussione, è opportuno dire che questo non basta da solo come sostegno alla genitorialità”.