La sicurezza in auto non può essere una variabile soggetta ad opinioni e considerazioni personali, perché ci sono delle regole che vanno rispettate da chiunque, al netto di quello che ciascuno di noi può pensare. E’ proprio stato questo il cuore del dibattito nato durante il convegno “Vai al sicuro”, il primo che sia mai stato organizzato in Italia solo ed esclusivamente sul tema della sicurezza in auto dei più piccoli. E dal convegno in oggetto, neanche a dirlo, sono venuti fuori dei dati a dir poco allarmanti.
Risulta infatti che in Italia circa 6 genitori su 10 non usano il seggiolino auto per il proprio figlio; un dato che se distribuito su tutto il territorio nazionale ci dice che l’uso di un sistema di ritenuta è molto più diffuso al Nord (61.80%), un po’ meno al Centro (42.20%) e praticamente da nessuno al Sud (dove la percentuale scende fino a toccare il 23.80%).
Il convegno ha poi fatto luce sulle abitudini degli italiani: in questo caso è emerso che i consumatori tendono ad acquistare un seggiolino nuovo per il loro figlio (85% dei casi), anche se il 33% di questo campione non allaccia le cinture al piccolo tutte le volte che si mette in auto (evitandole per esempio nei tragitti più brevi, nelle zone con poco traffico e soprattutto nel caso in cui il bambino abbia un’età compresa tra i 4 e i 7 anni).
I motivi per cui il genitore non allaccia sempre le cinture del seggiolino sono molteplici: nel 75% dei casi perché ritiene che ci sia un basso rischio di incidente, nel 28% dei casi perché il bambino fa i capricci, nel 25% perché tanto l’auto procede a una velocità moderata e nel 14% dei casi perché c’è magari un altro passeggero che si occupa di tenere in braccio il bimbo.
Parliamo naturalmente di abitudini assolutamente sbagliate, anche perché in tutto quanto ciò va considerato il rapporto ISTAT del 2015, il quale parlava di 40 bambini che negli incidenti stradali ci hanno rimesso la vita. La platea dei feriti lo scorso anno ammontava invece a 11.407 casi. E ad essere più colpiti sono stati bimbi di età inferiore ai 4 anni, passati sul carro delle vittime dal 19.3% dei casi del 2001 al 42.5% del 2015.