La vita di coppia può naturalmente essere bella, coinvolgente ed elettrizzante, ma ci sono casi in cui “tra moglie e marito è meglio non metterci il dito”. Capita, infatti, che una battuta, un fatto, o una semplice luna storta possano provocare delle tensioni tra i partner, e capita anche che queste tensioni si trasformino in una lite fatta di offese e di provocazioni inaspettate. Di fronte ad episodi di questo genere la parte offesa può reagire in due modi: o esplodendo come una bomba, o trattenendo dentro di sé tutta la rabbia del mondo e lasciare poi che la risposta adatta arrivi solo molto tempo dopo.
In entrambi i casi, però, la reazione è comunque sbagliata. Ci sono infatti altri modi per affrontare al meglio le provocazioni e le offese pervenute da parte del partner. Come prima cosa, ad esempio, bisogna cercare di evitare di rispondere a tono con un’altra provocazione o con un’altra offesa: gettare benzina sul fuoco non serve affatto, se non ad innescare un conflitto ancora più teso che potrebbe finire male senza che nessuno dei due in realtà lo voglia. E allora in questi casi sì che può tornare utile l’arma più forte di sempre: il silenzio.
Perché reagire con indifferenza non significa affatto riconoscere come veritiere le accuse e le provocazioni del partner ma, più semplicemente, è un modo efficace per fargli capire come le sue parole ci scivolino completamente addosso; è un modo utile per farlo arrivare a capire che tutta quella sua rabbia, che tutte quelle cattiverie che escono dalla sua bocca non ci toccano minimamente. E si sa che quando provocazioni e offese non trovano la reazione del soggetto colpito, ecco che gli attacchi smettono di esser tali nel giro di pochi minuti.
Una cosa molto simile, ma sicuramente dall’effetto amplificato, consiste invece nel ribattere alle cattiverie dell’altro con qualche complimento, con una carezza o con qualche dolce parola: l’effetto spiazzante è assicurato!
E se proprio non riusciamo a tenercela, possiamo adottare allora la tecnica delle contro-domande. Questa tecnica consiste nel chiedere al partner il motivo per cui sta affermando una determinata cosa o chiedergli conto del perché di una determinata parola, così da dare all’altro l’opportunità di ripiegare e, perché no, di fare qualche passo indietro.