Colorare è un’attività che fa molto bene ai bambini che, solitamente intorno ai due anni di età, cominciano a far sentire il piacere di lasciare qualche loro segno su un foglio bianco: è un modo tutto loro che hanno per affermare la loro individualità e per provare a relazionare con altri (perchè tanto il disegno quanto il colore sono forme di espressione). Col passare del tempo gli scarabocchi cominciano ad assumere forme più precise e attinenti la realtà e il bambino, di conseguenza, dà segno di una maturità sempre maggiore testimoniando l’importanza che attività di questo genere hanno nel suo percorso di sviluppo.
Sono molti i vantaggi che derivano dall’attività del colorare. In primo luogo colorare è un’attività niente affatto monotona e ripetitiva, tant’è che fino a prova contraria lo si può fare in tante tecniche diverse, su disegni di volta in volta diversi e con varietà di colore altrettanto differenti! Il rischio che ci si annoi pertanto non c’è e laddove c’è viene comunque ridotto al minimo. Grazie alla versatilità tipica di questa attività, il bambino può esprimere la sua personalità creando quello che per lui è un prodotto unico e personale!
Colorare migliora inoltre la concentrazione, poiché completare la colorazione di un disegno è un’attività che per forza di cose assorbe le attenzioni del bambino e al tempo stesso lo rilassa: chi colora si estrania infatti dai pensieri negativi perchè dedica tutte le sue attenzioni su quanto si sta facendo. Non sottovalutiamo poi quanto colorare possa migliorare la motricità fine: questa attività rappresenta un ottimo metodo per migliorare e rafforzare la coordinazione tra gli occhi e le mani, potenziando quindi lo sviluppo di quella che viene definita come “motricità fine”; i bambini che colorano diventeranno adulti sempre più precisi a livello tecnico perchè per riflesso estenderanno questa abilità anche ad altri ambiti nei quali viene richiesta la stessa precisione e la stessa scrupolosità.
Il colore e il materiale che viene utilizzato diventano anche uno strumento tramite cui il bambino può esprimere la sua interiorità: la scelta del colore e della modalità con la quale il bambino vuol concludere la sua opera sono da intendersi quali strumenti tramite i quali esprimere emozioni e sentimenti che non si è capaci di tirar fuori in altri modi. In parole povere il colore arriva là dove le parole non riescono, facendo da vero e proprio tramite di quelli che sono gli stati d’animo più reconditi e sinceri.
E in ultimo, ma non per questo meno importante, c’è da dire che colorare implica un’attività che insegna al bambino il rispetto delle regole: chi colora deve infatti imparare a stare dentro gli spazi, rispettando limiti e confini. Alternando colore libero a colore guidato gli si insegna che in alcuni casi potrà esser necessario attenersi al rispetto delle regole per far sì che il lavoro venga fuori fatto per bene!