Il momento in cui un bambino deve iniziare ad abituarsi a dormire da solo nella propria cameretta può essere vissuto con difficoltà, e potrebbe fare i capricci. Si tratta di una fase transizionale molto importante in cui si attraversa, di fatto, un cambiamento altrettanto importante, significativo nella vita del bambino, che rappresenta sì, una nuova conquista di spazi e autonomia, ma, anche una brusca interruzione di un’abitudine confortevole e ormai consolidata nel tempo.
Sommario
Questo particolare cambio di routine quotidiana spesso viene vissuto con difficoltà non solo dai bambini ma anche dai genitori che faticano, in qualche modo e misura, a separarsi dai piccoli e tendono quindi a ritardare il momento o ad interromperlo sul nascere. L’abitudine al contatto rassicurante con i propri genitori o anche l’essere presi in braccio all’occorrenza, rendono, spesso, questa fase di transizione complicata da affrontare per il bambino.
Tuttavia, esistono alcuni suggerimenti comportamentali da adottare, davvero utili per aiutare il bambino a vivere questo passaggio nel modo meno traumatico possibile, affrontandolo in modo graduale e naturale.
Perché è importante che il bambino dorma da solo?
Insegnare ed abituare i bambini a dormire da soli è funzionale quanto necessario al loro sviluppo. Infatti, ciò li aiuterà a sviluppare il senso di autonomia e anche il senso di sicurezza.
Guadagnare il proprio spazio sin da piccoli è una tappa essenziale nonché un’importante conquista, che aiuterà il bambino a superare con maggiore facilità l’ansia da distacco che, quasi sicuramente, si presenterà in altre fasi delicate e importanti della sua crescita (come, ad esempio, il primo giorno di scuola).
Infatti, se il bambino avrà imparato a dormire nel suo lettino, nella sua cameretta, senza la presenza di un genitore, con ogni probabilità riuscirà ad affrontare determinate situazioni di distacco fisico con una serenità ed una tranquillità maggiore. Questo passaggio è, inoltre, fondamentale per garantire la giusta qualità del sonno non solo ai bambini ma anche ai genitori.
Quando è il momento giusto?
Il momento giusto per passare da una condizione di co-sleeping al dormire da soli è ancora oggi oggetto di ‘dibattito’; non esiste, infatti, una conclusione univoca capace di mettere d’accordo tutti gli esperti e le varie teorie. È possibile, tuttavia, ridurre il campo a due diversi filoni di pensiero indicati, quasi all’unanimità, come ‘più validi’ dalla maggior parte degli studiosi.
Alcuni esperti di psicologia infantile sostengono che sia meglio abituare i bambini fin da subito a dormire da soli, anche prima che compiano un anno di età. Altri, invece, ritengono che questo cambiamento possa avvenire in maniera più graduale, e per certi versi “naturale”, preferendo una fascia di età compresa fra i 2 e i 3 anni. Ovviamente, in entrambi i casi, (in accordo con le diverse fasce di età) sarà necessario escogitare e mettere in atto delle piccole strategie funzionali a far sentire il bambino a proprio agio nel nuovo ambiente, in modo tale che non si senta ‘abbandonato’ o non al sicuro nel suo spazio. Chiaramente è di fondamentale importanza comprendere i sentimenti e i timori del bambino, rassicurandolo su quelle che possono essere le sue paure.
Inoltre, è necessario non forzare il bambino ma cercare di rispettare quanto più possibile i suoi tempi: obbligarlo improvvisamente a stare da solo nella sua camera contribuirà soltanto a vivere con angoscia il momento di andare a dormire, trasferendo queste ansie anche in altre circostanze percepite come stressanti, rendendo il bambino timoroso e insicuro. Vediamo quali sono le modalità più efficaci per rendere questo passaggio più sereno.
Crea un ambiente confortevole
Un’ ottima ‘strategia’ affinché i bambini si abituino a dormire nel loro lettino è quella di fare in modo che si affezionino al nuovo ambiente. È importante, dunque, che la loro cameretta sia estremamente confortevole con oggetti a misura di bimbo, colori e spazi, pensati e creati appositamente.
Un suggerimento importante è quello di trascorrere qualche ora nella cameretta insieme a loro durante l’arco della giornata: Questo semplice accorgimento è molto utile ad instaurare un legame con l’ambiente e, contribuirà, sicuramente, a rendere meno brusco il distacco notturno.
Rituale della nanna
La creazione di un rituale specifico e preciso che scandisce i tempi attorno al momento di andare a letto è ideale per accompagnare al meglio i bambini in questa delicata transizione. I bambini piccoli, infatti, sono assolutamente abitudinari: hanno bisogno di sapere cosa li aspetta e, il saperlo, li rassicura e li aiuta ad affrontare le situazioni future con maggiore tranquillità.
Realizzare una serie di azioni semplici che si ripetono nel tempo ogni sera per la messa a letto è utilissimo al bambino. Stabilire un orario fisso, leggere una fiaba e/o ascoltare una ninna nanna particolare sono tutte azioni che ripetute consolidano la nuova realtà rendendola confortevole e sicura agli occhi del bambino.
Il giocattolo della buonanotte
Un ulteriore alleato da poter abbinare alle strategie presentate per scacciare ansie e paure, è quello che viene definito dagli esperti ‘oggetto transizionale’. Si tratta di un oggetto fisico, solitamente un peluche, (o, il loro giocattolo preferito) che i bambini possono portare nel proprio letto; ciò facilita la fase di addormentamento e ha un “effetto calmante”.