L’alimentazione durante l’allattamento richiede una particolare cura per svariati motivi. Il primo è che si tratta comunque di un’attività stancante, che deve essere sostenuta da un’adeguata quantità e qualità di nutrienti. Il secondo è che tutti i composti assunti con la dieta finiranno nel latte, e dunque faranno parte dell’alimentazione del neonato.
Tra le molecole più potenzialmente rischiose ci sono gli allergeni, contenuti in moltissimi cibi, incluse le arachidi.
Vediamo insieme quali sono i migliori cibi da mangiare in allattamento e quali dovrebbero essere evitati per sicurezza.
Sommario
Arachidi e istamina: come si sviluppano le allergie
Un buon menu per l’allattamento dovrebbe escludere alcuni cibi ad alti carichi di istamina, la molecola che innesca spontaneamente reazioni allergiche ed infiammatorie nel corpo.
Tra i cibi che contengono più istamina ci sono le arachidi e la frutta secca, ed è per questo che sono incluse nell’elenco dei cibi da evitare in allattamento.
E’ necessario prestare grande attenzione anche se solamente il papà del neonato ha un’allergia alle arachidi. Una parte delle allergie è infatti di origine genetica, e il gene responsabile dell’intolleranza potrebbe essersi trasmesso al bambino. Anche se la mamma non ha mai avuto problemi con questi alimenti, è bene che li eviti durante l’allattamento perchè gli allergeni potrebbero passare nel latte.
E cosa succederebbe se nel latte è presente un allergene che fa male al bambino, come quelle delle arachidi, e non si è consapevoli della sua intolleranza? Il piccolo potrebbe sviluppare reazioni lievi, moderate o gravi a carico della pelle, dell’apparato digerente o di quello respiratorio, con orticaria, prurito, arrossamento, vomito, diarrea o gonfiore di lingua, bocca e gola, che possono causare ostruzione delle vie respiratorie.
L’unica terapia in questi casi è farmacologica: decisamente da evitare con bambini così piccoli e delicati. Dunque, meglio evitare del tutto i cibi potenzialmente allergenici come le arachidi per scongiurare il rischio.
Altri cibi che, come le arachidi, possono sviluppare allergie
La frutta secca e le arachidi non sono i soli alimenti potenzialmente responsabili dello sviluppo di allergie. Particolarmente pericolosi sono il cacao, le fragole, le pesche, la selvaggina e i formaggi fermentati, per natura ricchi di istamina.
Particolare attenzione va prestata anche ai crostacei durante l’allattamento: anch’essi sono pieni di istamina, e andrebbero completamente evitati durante l’allattamento e fino all’accertamento dell’assenza di allergie nel bambino.
L’alimentazione in allattamento secondo l’OMS
Escludendo tutti i cibi fortemente allergizzanti, come le arachidi, cosa può fare la neomamma per curare la propria alimentazione mentre allatta?
Il primo consiglio che viene sempre dato alle neo-mamme è di bere molto. Il latte è infatti costituito in maggioranza da acqua, che deve essere reintegrata dalla madre con l’alimentazione, specie durante i mesi più caldi.
Passiamo ora alle proposte alimentari:
- Decisamente consigliate verdura fresca e frutta in allattamento: esclusi gli alimenti allergizzanti tutti gli altri vegetali sono perfetti. L’ideale sarebbe consumarne non meno di 5 porzioni al giorno, tra pasti e spuntini.
- Sono da preferire le cotture alla griglia, ai ferri, al forno, al microonde, al vapore.
- E’ consigliabile ridurre le quantità di sale aggiunto ai cibi
- Gli zuccheri complessi, come quelli dei cereali e della pasta, sono da preferire: forniscono più energia che il corpo immagazzina e smaltisce al bisogno
- Meglio evitare i digiuni prolungati e intervallare i pasti principali con spuntini leggeri
- Meglio ridurre anche la quantità di bevande energizzanti, come la cola, il caffè o il tè. Se sono davvero graditi, meglio consumare quelli senza caffeina e teina
- Latte, cereali integrali, uova, formaggi (non più di un paio di volte a settimana), carne, pesce e legumi possono essere consumati frequentemente come alimenti principali della dieta.
Cosa mangiare in allattamento per aumentare il latte?
Intorno a questo tema circolano tante leggende metropolitane quante notizie verificate. Cerchiamo di fare chiarezza!
Esistono studi che hanno imputato ad albicocche, piselli e fieno greco proprietà galattofore, cioè che influiscono sulla quantità di latte prodotto dal seno. In realtà, nessuno è stato ufficialmente confermato e reputato attendibile.
I migliori consigli per cercare di mantenere un alto standard nutrizionale del latte sono:
- Attaccare al seno il neonato subito dopo la nascita e continuare a farlo non meno di 8/12 volte al giorno. Più succhierà, più il seno sarà stimolato a produrre latte
- Il seno non deve riempirsi troppo. Se succede, il cervello innesca la produzione di un ormone che blocca la produzione del latte
- Sonno e idratazione sono due fattori fondamentali: dove c’è stress, nervosismo, stanchezza, insonnia, il corpo risparmia energie. E inevitabilmente inibirà la lattazione. Una corretta idratazione consente al latte di essere più liquido e più facile da succhiare per il neonato.
- L’alcool consumato in grosse quantità (superiori ad un paio di bicchieri di vino alla settimana durante i pasti) inibisce la produzione di latte e disidrata, rendendo meno efficace l’allattamento.