I bambini vengono sempre attratti da schermi retroilluminati, Il tempo trascorso di fronte a postazioni video-ludiche, cellulari e tablet, così come la semplice televisione aumenta. La situazione può sfuggir di mano facilmente. Il tutto peggiora quando non si può uscir fuori a giocare per via della pioggia o il freddo. Per situazioni simili ci viene in aiuto il teatro.
Il teatro? Siamo sicuri?
Più che sicuri. Il teatro è una delle forme più valide di percorso ludico-formativo che esista. Soltanto che bisogna saper dove guardare e cosa guardare, così come bisogna saper fare e cosa fare.
Anche se sono una mamma sola con un bambino solo questo post fa per me?
La risposta è sicuramente sì. Erroneamente da come si pensa spesso, il teatro e soprattutto il genere di percorso-gioco che tra poco vi proporrò, non è utile solo alla creazione e gestione di rapporti interpersonali tra i bambini, ma sviluppa anche altre capacità a diversi livelli; soprattutto emotivo, creativo e di gestione delle situazioni. Accresce poi la fantasia e la capacità di servirsi degli strumenti della realtà, di situazioni immaginarie e non. Per chi avesse ancora perplessità vi faccio notare che anche se siete solo voi e il vostro bimbo siete già in due e quindi che la scena inizi.
Ruoli.
Non entreremo nel merito troppo tecnico. Non dobbiamo mai dimenticare che il motivo principale del percorso di gioco che vi propongo è quello di divertirsi, di giocare insieme lontani da schermi o da giochi precompilati. La cosa importante che dovete tenere bene a mente è che voi siete il “regista” del percorso e, anche se vi divertirete come foste tornati bambini, la guida del gioco dipende da voi e il divertimento anche. Non c’è alcun bisogno di conoscenze particolari, ricordate che la parola chiave è gioco. Non a caso in molte lingue il termine per indicare il verbo recitare e giocare è lo stesso.
Chi, come, dove, quando e perché.
Il gioco può durare tutto il tempo che vorrete e vi assicuro che il vostro bambino vi chiederà di continuare o di rifarlo. Per il dove basta la sala più grande che avete in casa, quanto grande non è importante, scegliete voi. Gli oggetti che serviranno saranno in base a cosa verrà fuori dal percorso. Per le mamme che si domandano che età si debba avere, la risposta è semplice: va bene per qualunque età, sta a voi impostarlo come serve. L’importante è che voglia partecipare, ma qui sta a voi invogliarlo.
Percorso gioco.
Tutto il percorso è fatto per gradini, appartiene alla categoria di giochi del teatro che servono a sviluppare l’improvvisazione immaginativa. É diviso in step sempre più complicati, e per complicati intendo sempre più pregni di immaginazione e forza creativa.
Primo gioco.
“Che combini?”
A turno, voi e il vostro bambino mimate un’azione, un altro gli chiede: “che combini?”, e il primo deve rispondere una cosa completamente diversa da quello che stava mimando veramente. Chi ha domandato deve poi mimare ciò che il primo ha riposto.
Faccio un esempio: il primo mima un’azione, il secondo domanda, “che combini?”. Il primo risponde con questa formula: “non vedi sto spiegando al mio ippopotamo come fare la pasta e patate”. Chi ha domandato ora deve mimare come insegnare a fare la pasta e patate all’ippopotamo.
Questo gioco ha il compito di far comprendere quale sarà il tema del percorso in maniera diretta, e farà accendere la fantasia. Vi stupirete di quello che accadrà.
Gioco due.
“Viaggio intorno alla casa”
A turno i partecipanti fanno un giro per la stanza o per la casa, accompagnando un altro partecipante e facendogli da guida turistica di tutto ciò che vedono. Usando con enfasi la parola “guarda!”
Un esempio: “Guarda! Una famosa scultura egizia a forma di sedia del salotto, che potrebbe sembrare una semplice sedia, ma in realtà è stata ritrovata nella piramide di Giza”. Qualunque cosa venga in mente, l’importante è che si sia convinti e convincenti nel dirlo. L’altro ascolta e se pensa che il primo sia stato convincente, ringrazia. Poi si scambiano i ruoli. Se pensate che il vostro bimbo sia troppo piccolo per questo esercizio non disperate e andate direttamente al terzo che è il più lungo e quello che va bene proprio per tutti.
Gioco tre.
“Facciamo che io ero e/o tu eri… E se? E azione!”
Il gioco consiste nel creare e recitare una storia o semplici situazioni. Voi mamme sedetevi comode e cominciate a dirigere. Se ben fatto vedrete i vostri piccoli divertirsi e voi non dovrete nemmeno alzarvi dalla sedia.
Iniziate con un “Facciamo che io e/o tu eri…” In cosa consiste? Iniziate a caso con la prima cosa che vi viene in mente o viene in mente ai piccoli. Ad esempio, “facciamo che io ero una tigre con il mal di pancia”. “Bene! Vediamola questa tigre con il mal di pancia”. Una volta creata la tigre sta a voi dirigere lo spettacolo. Usate i “E se?”. “E se la tigre con il mal di pancia stava male perché aveva mangiato troppi conigli e ora doveva correre in bagno?”. E i piccoli attori, o anche voi la mettono in scena. A questo punto potete usare un “E azione!”. In cosa consiste? Consiste in un avvenimento al quale il bimbo, ad esempio la tigre con il mal di pancia, dovrà reagire velocemente restando nei panni della tigre. Esempio: “mentre la tigre è in bagno e fa strani rumori per il mal di pancia, suonano al campanello e una voce da fuori grida: aprite vi prego!”. Vedrete i vostri piccoli risolvere le situazioni più assurde in modi imprevedibili.
E così via. Potete usare quanti “Facciamo che io ero e/o tu eri…”, “E se?”, “E azione!” volete. Vi stupirete di cosa accadrà, e di come la fantasia senza filtri e quindi geniale dei vostri bimbi vi lascerà senza parole. Appronteranno soluzioni imprevedibili alle situazioni assurde che gli creerete.