La società è stata educata a credere che le donne siano molto loquaci; le loro parole, sia lenitive che di rimprovero, sono la colla sociale di piccole comunità e famiglie.
A causa della proibizione del linguaggio femminile, che è continuata fino al Medioevo, c’è voluto l’inizio del 20° secolo per affermare che le donne potrebbero essere biologicamente migliori con le parole. Oggi lo studio scientifico ha persino scoperto che le ragazze potrebbero davvero trovare più semplice l’acquisizione del linguaggio rispetto ai ragazzi. Ma l’idea della super loquacità delle donne in realtà resiste al controllo scientifico?
Dipende dal contesto. Per più di 20 anni, Deborah Cameron, una dei principali sociolinguisti britannici, ha esaminato il concetto di dominio conversazionale.
Ciò che ha scoperto è che gli uomini tendono spesso a parlare di meno durante le conversazioni a carattere misto, a meno che l’argomento non sia quello in cui si presume una competenza femminile (relazioni o bambini, ad esempio) e questo non è solo perché gli uomini parlano delle donne ma perché le donne si affidano più frequentemente a loro.
Inoltre, in situazioni formali o pubbliche (incontri d’affari, dibattiti politici, interviste televisive) gli uomini parlano quasi sempre più delle donne. “Ciò è anche una questione di status”, afferma la Cameron. “Le persone più in alto nell’ordine sociale solitamente comandano. Il fatto che più uomini ricoprano posizioni di alto livello rispetto alle donne spiega perché sono le voci maschili che risuonano più forte e più regolarmente”.
È importante anche notare che la pratica del filibustering, ossia parlare a lungo in modo irrilevante per impedire l’approvazione di un disegno di legge politico, è stata ideata dagli uomini (in primis l’oratore Catone contro Giulio Cesare). Nei parlamenti di quasi tutto il mondo, tale tattica è la favorita esclusiva dai politici di sesso maschile, e molte donne politiche hanno ben chiaro in testa che imparare a parlare al di sopra del filibustering maschile è uno degli aspetti più difficili all’interno delle aule governative.
In questo momento, c’è una percezione che una cacofonia di lamentele femminili su tutto, dalle molestie sessuali alla parità di retribuzione, stia soffocando il sensibile “equilibrio” delle voci maschili. Ma il fatto è che le donne stanno semplicemente raggiungendo il livello di autoespressione pubblica con cui gli uomini sono così a proprio agio.
Inoltre, quando le donne parlano in modo simile agli uomini, c’è una imprecisa percezione di parlare più di loro, ed è percepito da uomini e donne allo stesso modo. Gli uomini sono così abituati ad ascoltare meno dalle donne che, quando raggiungono qualcosa di simile all’equivalenza, il loro pregiudizio entra in azione e pensiamo di essere inondati dalle parole proferite dalle donne.