L’impetigine è un’infezione batterica piuttosto diffusa tra i bambini, ma che può riguardare anche le neomamme. Se contratta in gravidanza, l’impetigine richiede una terapia che non ha alcun tipo di controindicazioni per il neonato. Ma appunto, cosa sappiamo sull’impetigine in gravidanza? Questa infezione è causata da streptococchi, stafilococchi o da tutti e due, e si presenta sul corpo attraverso vesciche o piaghe.
Sintomi e contagio
I sintomi tipici consistono quindi in lesioni cutanee che compaiono sotto forma di piccole vescicole o di bolle piene di siero, e che possono presentarsi in varie parti del corpo, con una particolare predominanza su viso, collo e mani. Solitamente i sintomi sono appunto cutanei, ma non è detto che l’impetigine non possa dar luogo anche a un fastidioso prurito e, in casi ancora più rari, a febbre.
L’impetigine in gravidanza inizia a manifestarsi mediante minuscole bollicine, piene di liquido giallastro, che nell’arco di poco tempo si trasformano in una crosticina sempre tendente al giallo.
Non appena vi accorgete di averla contratta, fareste bene ad evitare il contatto diretto con altre persone o a condividere strumenti utilizzati per l’igiene della persona, come asciugamani, spugne e indumenti (e la stessa cosa vale nel caso contrario, quindi se siete ancora sane evitate di entrare in contatto diretto con persone affette dall’infezione e ovviamente di condividere con loro oggetti del vivere quotidiano).
Cura
L’impetigine è fastidiosa e neanche tanto bella a vedersi, ma se riconosciuta per tempo, non lascia alcuna traccia e non interviene in alcun modo sul benessere del bimbo.
La terapia prevede l’uso di disinfettanti e in alcuni casi l’assunzione di antibiotici che però non producono alcun effetto collaterale alla gravidanza. Se trascurata, l’impetigine gravidica può provocare l’ispessimento delle croste, la diffusione delle vesciche su tutto il corpo e la loro trasformazione in infezioni ancora più profonde come fascite e gangrena; in casi rari, ma comunque da considerare, l’impetigine in gravidanza può anche dar luogo a glomerulonefrite, epidermolisi stafilococca tossica o shock.